Milano, 9 dicembre 2016 - 22:19

Sette giorni di smog, al via gli stop
Arrivano anche le «vedette dell’aria»

Da domenica stop ai diesel Euro 3 e caloriferi a 19 gradi. Intanto, i «Cittadini per l’Aria» lanciano una campagna e arruolano volontari su Facebook per creare una mappa dell’inquinamento da biossido d’azoto, come ad Anversa e a Londra

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Domenica scattano le misure antismog. Intanto i «Cittadini per l’Aria» lanciano una campagna per misurare l’NO2, il biossido di azoto, inquinante che l’Agenzia europea per la Salute ha già detto essere uno dei killer più subdoli e pericolosi presente nello smog da traffico nelle città. Da martedì, sul sito web (www.cittadiniperlaria.org) e sulla pagina facebook dell’associazione, si potrà aderire all’arruolamento della campagna «NO2, No grazie», diventare «vedetta per l’aria» e installare nel luogo in cui si vive, si lavora, nelle scuole e negli ospedali un kit messo a disposizione dall’associazione per creare una mappa dei veleni dal basso.

Ma andiamo per gradi. La crisi da smog, grazie al fatto che Milano ha aderito al protocollo regionale, prevede che si fermino gli Euro 0 benzina, gli Euro 0, 1, 2 diesel dalle 7.30 alle 19.30. Fermi anche gli Euro 3 diesel in ambito urbano dalle 9 alle 17. Importante non scordare di abbassare il termostato: i caloriferi devono essere a 19° C in casa e nei negozi.

Il Comune in realtà è cauto, usa il condizionale. Perché l’ultima parola spetta alle misurazioni dei dati raccolti dalle centraline Arpa ieri, venerdì: cioè nel potenziale settimo giorno di superamento consecutivo del limite per le polveri, fissato in 50 microgrammi per metro cubo. Dati che saranno esaminati solo questa mattina. Ma ci vorrebbe un vento freddo e impetuoso come la Bora triestina per ripulire i cieli sopra la città dalla cappa di veleni che si sono accumulati. Ieri però di folate di vento in città non se ne sono registrate e l’altro ieri, nella festa dell’Immacolata, la media di Pm10 giornaliera era arrivata a quota 90 microgrammi per metrocubo. Perciò forse non è un azzardo dare per certo che scatti il protocollo. I provvedimenti saranno sospesi dopo due giorni consecutivi sotto i limiti, con acquisizione del rilevamento ufficiale il terzo giorno e conseguente efficacia il quarto.

E torniamo quindi al biossido d’azoto. «Non ci si può limitare a parlare di Pm10. I motori diesel sono veri e propri “vulcani” di NO2 — spiega Anna Gerometta, anima di Cittadini per l’aria —. Secondo gli ultimi dati nella città metropolitana circolano ogni giorno oltre 100 mila diesel Euro 3 più camion, furgoni e autobus. Ma anche i diesel di ultima generazione emettono quantità NO2 mediamente superiori il limite di legge. L’unica via è ridurre il traffico privato e limitare i diesel in città. Molte città europee si stanno muovendo in questa direzione. La nuova mappa che realizzeremo con il contributo dei cittadini e ci auguriamo della istituzioni, come scuole e ospedali, aiuterà a fare chiarezza».

Il progetto di mappare l’inquinamento da NO2 in città con l’aiuto dei cittadini è mutuato da una esperienza fatta ad Anversa e a Londra e che presto sarà estesa anche a Bruxelles. «Nessuno mette in discussione i monitoraggi di Arpa — continua Gerometta —. Ma i nostri campionatori passivi sono un sistema semplice e scientificamente attendibile che permette di ottenere dati certi sui livelli di inquinamento, zona per zona, strada per strada». Saranno installati per un mese e in febbraio consegnati a laboratori delle università per le analisi. Ad aderire all’esperimento ci sono negozi come Patagonia, dove le «vedette per l’aria» che si saranno iscritte alla piattaforma, attiva da martedì 14 dicembre, potranno ritirare il kit. La campagna mira a fare chiarezza sul ruolo che il biossido di azoto gioca anche nella formazione del particolato secondario, il Pm2.5. Gli ossidi di azoto in atmosfera diventano moltiplicatori di veleni.

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